L’arte del Presepio
Per la realizzazione di un presepio occorre considerare due cose importanti, perché tali influenzeranno
in modo decisivo tutto il progetto e sono: il LUOGO e il METODO.
Il LUOGO è lo spazio in cui verrà costruito il presepe, a seconda di come si presenta darà la possibilità
di avere scenari diversi, infatti servirà uno studio attento del luogo per poter progettare e quindi realizzare
il presepe.
Il METODO da due possibilità di scelta: a CIELO CHIUSO ed a CIELO APERTO, la preferenza di quale
tipologia utilizzare dipenderà dal luogo o dal gusto personale.
Il metodo a cielo chiuso
Per cielo chiuso s’intende un presepio realizzato all’interno di un edificio o in un contenitore, che isoli
la scena dallo spettatore.
Questa disposizione ricorda un teatro: dove vi è una platea con gli spettatori da una parte e un palco con
gli attori e l’attrezzatura scenica dall’altra.
In questo caso si deve realizzare quello che viene chiamato “boccascena”, ovvero l’apertura che rende
possibile allo spettatore di osservare l’intera scena.
L’utilizzo migliore, del metodo a cielo chiuso, è all’interno di edifici che, oscurando la zona riservata allo
spettatore, permettono di realizzare l’alternanza del giorno e della notte, la pioggia, la neve, la luna sullo
sfondo notturno, ecc. che in esterna sarebbe vanificato dalla luce solare durante il giorno.
Nello schema qui sotto è possibile vedere un esempio di divisione tra presepio e spettatore, le dimensioni
della struttura possono variare da una scatola ad un intera stanza oppure, come accade a volte in qualche
chiesa, di svariati metri quadri.
La foto presenta un esempio di struttura chiusa di 200X300 cm
Nella foto il boccascena è il presepio stesso che viene utilizzato come divisorio
tra la parte scenografica e quella dello spettatore.
Il metodo a cielo aperto
È la struttura che sosterrà l’intera scena del presepio e può essere realizzato da diversi materiali come
ad esempio: tubi Innocenti, pallet, legno, ecc.
Nella costruzione è fondamentale tenere presente due cose importantissime:
- la sicurezza: la struttura dovrà essere soprattutto solida, evitando cose traballanti e fatiscenti;
- ricavate uno o più corridoi (spazio permettendo): per avere facile accesso alle quinte, per allestire
il presepio in tutta comodità e per la prospettiva.
Esempio di presepio statico a cielo aperto.
Realizzazione di una scena con il metodo a cielo aperto
all’interno di una struttura.
Questo presepe è realizzato in un garage con il metodo
a cielo aperto e, tramite una centralina, è stato possibile
gestire l’alternanza giorno/notte (oscurando il garage).
L’IMPALCATO
È la struttura che sosterrà l’intera scena del presepio e può essere realizzato da diversi materiali come
ad esempio: tubi Innocenti, pallet, legno, ecc.
Nella costruzione è fondamentale tenere presente due cose importantissime:
- la sicurezza: la struttura dovrà essere soprattutto solida, evitando cose traballanti e fatiscenti;
- ricavate uno o più corridoi (spazio permettendo): per avere facile accesso alle quinte, per allestire
il presepio in tutta comodità e per la prospettiva.
Esempio di struttura chiusa di
200X300 cm; le due aperture
sulla parte inferiore permettono
l’allestimento e la manutenzione
del presepio (è realizzato con dei
pannelli mobili che una volta
assemblati si otterrà un presepe
con il metodo a cielo chiuso,
invece utilizzando solo il pianale
si avrà una scenografia con
il metodo a cielo aperto).
In questo caso è stata utilizzata
una scaffalatura metallica, robusta,
facile da montare e smontare,
ideale come impalcato per allestire
un presepio con entrambi i metodi.
Impalcato realizzato all’interno
di una chiesa, utilizzando una
struttura portante con tubi
Innocenti e dei pallet di recupero
per i piani e i divisori; invece per
le pareti e il tetto sono stati
utilizzati dei pannelli di
compensato e faesite.
Un esempio di un grande allestimento a cielo
chiuso, realizzato con tubi Innocenti.
IL BOCCASCENA, I PIANI E IL FONDALE
IL BOCCASCENA
Nel presepe a cielo chiuso, la parete che divide il pubblico dalla scenografia (spiegato nel precedente
capitolo), presenta un’apertura che è denominata: “boccascena”; non è altro che la finestra dalla quale
lo spettatore osserva la scena.
Generalmente ne esiste un secondo il cui scopo è di limitare la vista dell’osservatore, celando tutte
le strutture e le attrezzature poste dietro le quinte.
Il disegno sotto illustra il concetto:
Si vedono i due classici boccascena di primo e secondo piano.
Il primo stabilisce l’area d’osservazione della scena principale (colore giallo), il secondo invece, delimita
la scena in secondo piano (colore rosso); regolando le aperture dei due boccascena si riducono le aree
visibili delle scene allo spettatore, in modo da evitare di far scorgere eventuali attrezzature o allestimenti
come lampade d’illuminazione, cavi elettrici ecc.. oltre a dare profondità al presepio; ne è un esempio
le foto qua sotto
Il boccascena segue una sua regola: va posto sulla linea dell’orizzonte del presepio ; tale linea deve
trovarsi alla stessa altezza degli occhi di chi osserva la scena.
Per calcolare a che altezza sarà il piano del presepe si sottrae la grandezza delle statue, che andremmo
ad utilizzare in primo piano, alla linea dell’orizzonte.
Esempio: la linea dell’orizzonte è di 160cm., le statue 25cm., l’impalcato sarà di 135cm., (160-25=135).
I piani
Se lo spazio lo consente, si consiglia in fase di allestimento della struttura di tenere conto di
suddividere in due o più sezioni il presepio, in modo da ottenere dei corridoi di servizio.
Questo accorgimento permette anche di dare profondità al presepio ponendo nelle varie sezioni statuine
di differente altezza.
Ad esempio se i piani fossero tre: nel primo piano le statue possono essere di 20 cm, nel secondo di 12
o 10 cm e nel terzo di 5 cm o al loro posto si possono realizzare delle montagne dando ancora di più
profondità alla scena.
Nella figura qui sopra il presepe è stato suddiviso in tre
piani separati tra loro da uno spazio, allo scopo di dare
profondità al presepio ed agevolare il presepista nel
montaggio e nella manutenzione delle scene.
Il luogo dov’è realizzato questo presepio ha un notevole spazio posteriore
che permette di realizzare ben quattro piani con corridoi di manutenzione
di 60 cm.!
IL FONDALE
Ha la funzione di ricreare il cielo; starà alla fantasia del presepista cosa proiettare: le stelle, la cometa,
la luna, le nuvole, il sole, gli angeli, ecc. (tratteremmo in seguito come realizzarle).
Mentre in un presepe a cielo aperto il fondale non sempre viene utilizzato, in uno a cielo chiuso è
d’obbligo e deve coprire tutta la superfice di fondo visibile dal boccascena, perché è importante che
lo spettatore veda il cielo per intero.
Il disegno sotto illustra il concetto.
.
I fondali vengono realizzati partendo da un telaio generalmente ricurvo dove in seguito verrà fissato un
materiale di copertura, che di solito è: del telo bianco, pannelli di faesite, oppure un foglio in vetroresina.
Il telo di cotone bianco è indicato solo nel caso in cui il fondale sia piatto; invece è sconsiglio l’uso nel caso
che il fondale dovesse essere ricurvo per la difficoltà a tenderlo e nel posizionamento delle stelle.
La faesite e la vetroresina, invece, permettono di essere curvate senza presentare imperfezioni, che
sarebbero messe in evidenza dalle luci.
Se lo spazio da coprire fosse troppo grande da rendere necessario l’accostamento di un secondo
pannello, è consiglio l’uso della faesite che, essendo composta da cartone pressato, si presta molto bene
ad essere stuccata e carteggiata, rendendo la superficie omogenea e pronta per essere dipinta.
La vetroresina a differenza della faesite, che viene venduta a pannelli, la si trova in commercio a rotoli,
di conseguenza si può decidere quanto materiale occorre e quindi il fondale sarà di un pezzo unico, unica
limitazione sarà l’altezza che è di due metri.
Una volta fissato il materiale al telaio, occorre procedere alla sua pittura che sarà di colore bianco opaco
(evitare il lucido che crea riflessi di luce).
Il presepio realizzato con la tecnica a cielo aperto permettein certi casi di
rinunciare al fondale, sfruttando, come in questo caso, i marmi dell’altare
diventandone parte integrante della scenografia.
Un esempio di fondale, in
faesite, montato su un telaio
curvo.
Il fondale di questa immagine è
realizzato con un foglio di
vetroresina, verniciato con vernice
acrilica bianca opaca, e fissato ad un
telaio che permette di mantenerlo
curvo.
Un interessante esempio di presepe a cielo chiuso senza fondale.
DUE PUNTI FONDAMENTALI
Nel realizzare un presepio che sia almeno discreto vanno rispettate due punti fondamentali:
- Sacra Famiglia;
- prospettiva e proporzioni; ignorarle significa realizzare qualcosa di poco armonico e paradossale (dove
nella realtà si sfiderebbero le leggi della natura).
Sacra Famiglia
La parola presepio deriva dal latino greppia ovvero mangiatoia, ma inteso anche come luogo dove trovano
rifugio capre, pecore e mucche, generalmente rappresentato da una capanna o grotta.
In questo luogo viene riprodotta la nascita di Cristo, quindi la Sacra Famiglia ed è quello che un presepista
vuole realizzare!
Partendo da qui comincerà a realizzare la Sacra Famiglia che è sempre la parte più importante e DOVRÀ
ESSERE SEMPRE ILLUMINATA ED IN PRIMO PIANO, indifferentemente da quanto bello e grande sia
il presepe.
Prospettiva e proporzioni
Questi due aspetti sono legati tra loro, danno un senso di profondità e logica alla scena.
La prospettiva è un fenomeno ottico: se si immagina delle linee che partono dal punto di osservazione,
queste convergeranno in un punto nell’orizzonte, chiamato “PUNTO di FUGA; facendo apparire gli oggetti
più piccoli man mano che si avvicinano al punto di fuga.
Il concetto è illustrato nei disegni sottostanti:
Come si nota dalle figure, tutti gli oggetti seguono delle linee parallele convergenti in un punto, questo
comporta che ciò che si trova sullo stesso piano deve avere lo stesso rapporto altezza-proporzione,
ovvero, tutte le statuine in primo piano saranno della stessa altezza ed eventuali oggetti presenti saranno
ad essi proporzionati.
Ad esempio una statua di una lavandaia alta 20 cm avrà un secchio proporzionato alla sua altezza, nella
realtà il secchio gli potrà arrivare al altezza del ginocchio.
Nel caso che il presepio è composto da un solo piano non si avrà l’incombenza della prospettiva, ma
il rispetto delle proporzioni tra statue e oggetti sì!
Affinché tutti gli elementi siano dimensionati armoniosamente tra loro, esistono due sistemi per calcolare
la giusta proporzione tra statue e ambiente: il sistema analitico e il sistema grafico.
Il sistema analitico
Per trovare, ad esempio, l’altezza del secchio della lavandaia si deve: moltiplicare l'altezza della statua
(in centimetri) per le dimensioni reali del secchio e dividere il tutto per l'altezza reale della persona.
L= Statua lavandaia
S = Secchio reale
P = Persona reale
L x S : P = altezza
Esempio:
Si vuole realizzare un secchio disponendo di statue di 15 cm. Moltiplichiamo 15 cm. per l'altezza di un
secchio nella realtà, (esempio di 40 cm.), otterremo 600 cm, che diviso per l'altezza di una persona reale
(168 cm esempio), si ottiene 3,57 cm che corrisponde l'altezza che dovrà avere il nostro secchio per
mantenere le dovute proporzioni.
Il sistema grafico
Su della carta millimetrata (o su di un foglio a quadretti), si tracciano i due assi cartesiani (l’asse delle
ascisse e ordinate) suddividendoli in centimetri.
L’ascissa (orizzontale) che corrisponde alle misure reali (ogni centimetro equivale a un metro).
L’ordinata (verticale) che corrisponde alle misure degli oggetti del presepio.
A questo punto devo creare la linea di proporzione:
- sull’ascissa traccio una retta (verticale) corrispondente al valore dell’altezza di una persona reale
(esempio 168 cm);
- sull’ordinata traccio una retta (orizzontale) equivalente al valore dell’altezza della statua (esempio 15
cm);
- dal punto di incontro delle due rette appena create, si traccia una linea (diagonale) che si congiunge
al punto d’origine degli assi (punto zero), creando così linea di proporzione.
Tramite questo grafico è possibile, in modo semplice e veloce, ricavare le dovute proporzioni di tutta
la scenografia.
LO STILE
Una volta terminata la struttura bisogna decidere con quale stile allestire il presepe: NAPOLETANO,
ORIENTALE e POPOLARE.
STILE NAPOLETANO
Il presepio rappresenta il partenopeo del ‘700 con la sua tipica simbologia legata ad ogni statuina e agli
elementi che lo compongono; vengono oltretutto rappresentate le principali attività commerciali, che nel
presepio napoletano sono dodici quanto i mesi dell’anno e ognuna di loro rappresenta un mese.
STILE ORIENTALE
Come dice lo stesso nome tutta l’ambientazione è proiettata in quel contesto storico e scenografico che
aveva la Palestina all’epoca di Cristo.
STILE POPOLARE
Vengono ripresi, in questo caso, gli usi e costumi popolari ed i paesaggi del dopoguerra legati alla
tradizione popolare del luogo o del tipo rurale.
Deciso come sarà lo stile del presepio, si consiglia di tracciare uno schizzo planimetrico su di un foglio di
carta, stabilendo dove collocare gli oggetti scenografici: la natività, le statuine, le case, eventuali torrenti,
monti, boschi e altre strutture.
Terminato lo schizzo su carta, è utile utilizzare delle scatole di cartone per sagomare grossolanamente
le strutture che andranno ad occupare la scena, in questo modo si ha un’idea del loro ingombro e delle
proporzioni; dando la possibilità di apportare eventuali modifiche alla scenografia.
La struttura
STILE
NAPOLETANO
STILE
ORIENTALE
STILE
POPOLARE
Arte del Presepio