L’arte del Presepio
I racconti di Natale
Quando Giuseppe e Maria giunsero a Betlemme, era un giorno freddo; pendevano dal cielo
pesanti nuvole grigie, nuvole da neve, diceva la gente affrettandosi verso casa.
Tutti erano felici al pensiero di potersi riscaldare a un bel fuoco di fascine, ma Giuseppe e
Maria giunti quella sera nella piccola città, non riuscivano a trovare un posto per dormire tutte
le locande, le osterie, gli alberghi erano gremiti di persone venute da lontano a causa del
censimento, voluto dall'imperatore romano, per sapere al più presto quanti erano gli abitanti
della Palestina.
I due poveretti erano giunti troppo tardi, e siccome Maria non si reggeva più in piedi Giuseppe
dovette lasciarla sotto un albero per andare a cercare un rifugio qualunque; l'albero aveva un
lungo tronco e i rami, lassù, si raccoglievano in un ciuffo tanto piccolo che non poteva riparare
la giovane donna; intanto, dalle nubi grigie e minacciose, cominciavano a cadere dal cielo i
primi fiocchi di neve.
Maria cercò di ripararsi dalla neve coprendosi la testa con il mantello ma i fiocchi cadevano
talmente fitti che le bagnavano ugualmente il volto.
Allora, così narra la leggenda, l'albero allargò i rami sull'alto tronco in modo da formare un
grande ombrello sotto il quale il terreno rimase asciutto e Maria poté sedersi tranquilla, al
riparo della neve, ad attendere Giuseppe.
Dopo un po' di tempo Giuseppe tornò a riprendere Maria per portarla nell'unico rifugio che era
riuscito a trovare una misera e fredda stalla.
Prima di andarsene, però, la Madonna benedisse il giovane pino e lo ringraziò con dolci parole;
da quel giorno il pino mantenne quella forma a ombrello, un ampio e profumato ombrello che
ancora oggi si distingue da tutti gli altri pini del mondo.